27/07/2022 00.00 - Quotidiano Energia
In Piemonte un piano Marshall per l’acqua
La Regione presenta un pacchetto di opere al 2026 da 486 mln € e proroga la scadenza di un bando per infrastrutture irrigue. La Giunta della Lombardia approva una delibera di indirizzo sull’idrico. Siccità, Arera pubblica la memoria di un’audizione alla Camera
Riduzione delle perdite idriche sotto l’attuale 33%, resilienza dei sistemi acquedottistici attraverso le interconnessioni, aumento della capacità di accumulo, ridondanza e diversificazione delle fonti di approvvigionamento.
Sono i principali assi di cui si compone “un piano Marshall per l’acqua” promosso dalla Regione Piemonte sulla base delle programmazioni fatte da Egato e gestori. In particolare, si punta a investire circa 486 milioni di euro entro il 2026 a valere anche su Fsc e Pnrr.
“Non solo interventi di massima urgenza dettati dall’impellenza di fronteggiare il problema nell’immediato ma soprattutto opere strutturati sul medio e lungo periodo per mettere in sicurezza e in efficienza un intero sistema”, spiega un comunicato.
Il governatore Alberto Cirio, nominato nei giorni scorsi commissario straordinario per la gestione dell’emergenza idrica, ha sottolineato ieri in una conferenza stampa che il piano “nasce da un’attività che è stata avviata a livello regionale già da tempo. La situazione che stiamo vivendo è la dimostrazione che temi come quello della siccità vanno trattati con prospettiva, per tempo, e non solo quando si genera l’emergenza. Questo il modo in cui si intende lavorare in Piemonte”.
Nel corso dell’evento di ieri sono intervenuti anche l’assessore all’Ambiente, Matteo Marnati (le slide proiettate sono disponibili in allegato sul sito di Quotidiano Energia), e il presidente di Smat, Paolo Romano, per il quale il gestore di Torino “raggiungerà entro il prossimo biennio un eccellente livello di qualità tecnica, con notevole riduzione dei consumi e dei costi energetici”, grazie a “interventi di razionalizzazione digitale della gestione e la connessa riduzione delle portate”, sostenuti da un finanziamento Pnrr di 50 milioni di euro.
Infine, Alessandro Garavaglia, responsabile progetti & sostenibilità Acqua Novara.Vco, ha sottolineato come da due anni sia stato avviato dalla sua utility “un percorso di sostenibilità che ha uno scopo preciso: sensibilizzare i portatori di interesse che ruotano attorno all’azienda poiché bisogna uscire dalle logiche di lavoro del passato e tenere presente che sono cambiate le priorità. Questo percorso permetterà di migliorare la nostra operatività passando dalla mera gestione del quotidiano a una visione di lungo termine”.
L’assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte, invece, segnala di aver prorogato dal 31 luglio al 31 ottobre 2022 il termine entro il quale consorzi ed enti irrigui regionali potranno aderire a un bando da 2,4 mln € che sostiene la progettazione di infrastrutture irrigue e di bonifica.
La Giunta della Lombardia, infine, ha approvato una delibera recante indirizzi sull’uso e la tutela delle acque, che ora dovrà essere esaminata in Consiglio regionale.
Il documento, spiega una nota, è stato redatto “tenendo conto dell'esigenza di recepire le novità apportate dal Piano di gestione delle acque del distretto idrografico padano 2021, dando continuità all'attuale piano vigente; introduce, al contempo, alcuni elementi innovativi e strategici per la protezione e il risanamento degli ecosistemi acquatici”.
In futuro, infine, “il nuovo Piano di tutela regionale delle acque 2023-2028 dovrà essere sviluppato in coerenza con gli obiettivi della pianificazione di distretto idrografico; l'azione regionale sarà focalizzata sul contrasto alla scarsità idrica e recepirà gli indirizzi nazionali ed europei in tema di sviluppo sostenibile, adattamento ai cambiamenti climatici e biodiversità”. Si punterà anche al “rafforzamento del ruolo dei consorzi di bonifica per la tutela delle acque e come fornitori di servizi idrici”.
Da segnalare, infine, che sul sito web di Arera è stata pubblicata anche la memoria di un’audizione sulla crisi idrica svolta dall’Autorità il 19 luglio davanti alle commissioni riunite Ambiente e Agricoltura della Camera.
Nel documento si sottolinea che “i settori di impiego diversi dal civile potrebbero trarre benefici dell’applicazione di regole (sul modello di quelle sviluppate dall’Autorità per il servizio di acquedotto) tese a incentivare i miglioramenti delle performance, con l’individuazione di specifici obiettivi di contenimento degli sprechi in relazione all'uso della risorsa idrica, e la conseguente individuazione degli interventi necessari al relativo perseguimento, anche attraverso investimenti diretti a promuovere, con specifico riguardo al settore agricolo, l'impiego di moderne e più avanzate tecnologie”.
Inoltre, “l’Autorità valuta opportuno lo sfruttamento delle potenzialità del riuso della risorsa idrica, per esempio attraverso il ricorso al riutilizzo delle acque reflue, anche promuovendo l'attivazione di misure e di progetti con la finalità di ampliare la capacità di depurazione e di recupero delle acque reflue”.