22/05/2023 00.00 - Radiocor
Ue: Urso, su Ecodesign siamo sulla strada giusta, margini di miglioramento
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 22 mag - Bene il regolamento sull'Ecodesign ma ci sono margini di miglioramento. E' la posizione di Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, che partecipa oggi alla riunione del Consiglio Ue Competitivita' a Bruxelles, che riunisce i ministri competenti in materia di Mercato interno e Industria di tutti gli Stati membri. Nel corso del vertice, e' stata approvata anche la proposta di regolamento sull'Ecodesign che stabilisce il quadro per l'elaborazione delle specifiche di progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili nel quadro del Piano d'azione per l'economia circolare, con cui si intende sostenere l'economia europea verso un modello pienamente circolare, allineando quanto piu' possibile la produzione industriale ai consumi del mercato. Il ministro Urso, nel corso della riunione, ha dato un giudizio sostanzialmente positivo alla proposta di regolamento, in particolare sui criteri per appalti pubblici rispettosi dell'ambiente e l'introduzione del 'passaporto digitale' che raccoglie le informazioni dei prodotti. Il ministro ha altresi' evidenziato come grazie al lavoro da parte dell'Italia sia stato possibile tutelare le micro e piccole imprese del settore tessile, con alcune deroghe rispetto ad obblighi specifici di distruzione delle merci. Un risultato gia' significativo, a tutela del sistema produttivo italiano. Urso ha quindi sottolineato i margini di miglioramento nella formulazione del testo presentato, affinche' possano essere allo stesso modo riconosciute le specificita' e le esigenze di singoli settori e delle medie imprese, aggiungendo altresi' l'importanza di un quadro di certezza normativa messo a rischio dalla proposta dell' 'approccio dell'apripista'. Tali richieste sono state messe a verbale della riunione consiliare in una dichiarazione ad hoc di cui il Consiglio dovra' tenere conto in vista del trilogo. Sono diversi i Paesi che hanno manifestato l'adesione alla posizione italiana sul tema, tra cui Croazia, Bulgaria, Polonia, Slovacchia, Ungheria, Romania, Grecia, Lettonia, Finlandia, Lituania, Malta, Repubblica Ceca.