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20/11/2023 - Il Fatto Quotidiano
Nomine Fs Coldiretti, Banfi, Reputation manager, i Giochi e il trasloco all'Eur: tutti i costi del rinnovo

La primavera è ancora lontana ma la partita per le nomine nelle grandi partecipate di Stato, come noto, agita i manager ben prima della vigilia. Prendiamo Ferrovie dello Stato: il gruppo guidato dal Luigi Ferraris sta chiudendo una sponsorizzazione di ben 45 milioni alla Fondazione Milano-Cortina. È uno dei colossi pubblici che ha risposto alla chiamata del governo per alleggerire il probabile buco nei conti dell'ente incaricato di trovare buona parte della quota di finanziamenti privati per le Olimpiadi invernali del 2026 (così lo Stato pagherà due volte).Le sponsorizzazioni sono da sempre un grande arma di pubblicità delle partecipate statali, specie quando si avvicinano le nomine. Spulciando alcune spese, per dire, si scopre che le Fs hanno versato circa 700mila euro per sponsorizzare per un anno sei tappe del "Villaggio Coldiretti", ricavandone il plauso pubblico di Ettore Prandini, il presidente dell'associazione che domina il mondo degli agricoltori e particolarmente vicina al governo Meloni (e al ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida). Le Fs spiegano che l'iniziativa "rientra nello sviluppo di un turismo di prossimità con la nuova società Treni Turistici italiani (Tti) e la valorizzazione dei territori. Il tutto con finalità commerciali che ha garantito buoni ritorni". Il primo treno Tti partirà solo a dicembre ma intanto le Ferrovie hanno assoldato, per circa 500mila euro, l'attore Lino Banfi per sponsorizzare il gruppo ad alcuni eventi pubblici, a partire proprio dal villaggio Coldiretti. Anche qui, spiega la società, per "promuovere la mobilità e i viaggi in treno" con un personaggio "che fa presa su un vasto pubblico".In alcuni casi, la promozione è direttamente dell'Ad Ferraris. Le Fs infatti avrebbero assoldato per 500mila euro la società "Reputation manager" di Andrea Barchiesi con l'obiettivo di alzare la reputazione online dei vertici del gruppo. La società pubblica "Top manager reputation", lista dei 100 manager "con la miglior reputazione web" che compare mensilmente sull'inserto economico del Corsera. A ottobre, segnalava pochi giorni fa Barchiesi, Ferraris "è salito di due posizioni al sesto posto".La spesa che sta creando più malumori, però, non riguarda sponsorizzazioni ma la decisione di lasciare la storica e centrale sede di Villa Patrizi a Roma per trasferirsi nelle due torri di proprietà della Cassa depositi e prestiti all'Eur pagando un canone annuo di circa 19 milioni, al netto delle spese di ristrutturazione. Una mossa che risolve un bella grana a Cdp ma che per le Fs permetterebbe "risparmi in quanto si passerebbe dalle attuali 12 sedi nella Capitale a 2 sole sedi". Risparmi che però non sono quantificati. Intanto nel gruppo è già partita la corsa in vista della primavera, quando Ferraris andrà in scadenza. Il manager, nominato tre anni fa da Draghi, spera nella riconferma. La corsa interna vede in pole Luigi Corradi, Ad di Trenitalia, in passato scelto dai 5Stelle ma in ottimi rapporti con la Lega attraverso il genovese (come lui) Edoardo Rixi, braccio destro di Salvini al ministero ma si è accreditato pure con Fdi grazie ai buoni uffici della responsabile degli Affari istituzionali di Trenitalia, Valeria Venuto, vicina a Ignazio La Russa.

Cdf