23/06/2022 - GAZZETTA DI PARMA
Siccità, è allarme Parma tra le province più a rischio in Regione
ff Parma è una delle province dell' Emilia Romagna a più alto rischio siccità. Situazione critica anche in quelle di Piacenza e di Ferrara. L' allarme arriva dall' Osservatorio sulle crisi idriche, che già nei giorni scorsi aveva dichiarato l' allerta rossa. Il meteo non prevede tregua e già per mercoledì 29 giugno è prevista una nuova riunione per fare il punto sulla siccità. Come se non bastasse, Utilitalia, l' associazione di categoria che rappresenta le diverse multiutility attive nel settore idropotabile, segnala che in 14 comuni dell' Appennino Parmense sono pronte ad entrare in azione le botti per portare l' acqua. I «sorvegliati speciali» sono Albareto, Bardi, Bedonia, Bore, Borgotaro, Compiano, Fornovo, Pellegrino, Solignano, Terenzo, Tornolo, Valmozzola, Varano e Varsi. «Siamo di fronte alla tempesta perfetta perché negli ultimi 8 mesi abbiamo visto che la neve in inverno ha raggiunto il picco del -60, 70% e questo ha influenzato l' immagazzinamento dell' acqua necessaria al riempimento dei grandi laghi. Nel bacino padano non piove da 120 giorni e poi le temperature sono più alte di 3-4 gradi rispetto alla media del periodo. Non è ancora iniziata l' estate e siamo già a secco di risorsa, quindi questa è la tempesta perfetta». A lanciare l' allarme è ff Dai 176 euro messi a bilancio nel 2021 ai 393 euro stimati per il 2022. È il balzo, spaventoso, dell' aumento dei costi di irrigazione di un ettaro di terreno coltivato a pomodoro da industria, (4.500 ettari nel Parmense) con quattro turni di irrigazione. I numeri, forniti dai produttori di pomodoro soci di Confagricoltura Parma, sono il frutto dell' aumento vertiginoso del prezzo del gasolio agricolo, necessario per far funzionare i sistemi irrigui. «I costi sono più che raddoppiati - commenta il presidente Mario Marini - . Una situazione davvero preoccupante per tutto il nostro settore che vanifica, di fatto, la soddisfazione che aveva accompagnato la sottoscrizione del prezzo del pomodoro per il 2022 a quota 108,5 euro a tonnellata». r.c. Meuccio Berselli, segretario generale dell' Autorità distrettuale di bacino del fiume Po, in un video in cui traccia l' ennesimo bilancio delle conseguenze della siccità. «La soluzione principale è quella di sostenere la portata nel Delta del Po, dove ci sono due fattori determinanti: l' avanzata del cuneo salino e il rischio di scarsità idrica per l' uso potabile che riguarda 750mila persone», aggiunge. «L' intrusione del sale spiega - è già entrata per 21 chilometri perché il livello così basso del fiume permette al mare Adriatico in alta marea di penetrare e di cambiare le caratteristiche della falda, che da acqua dolce si trasforma in salmastra», diventando «inutilizzabile per le colture, quindi con un danno ambientale ed economico. Secondo aspetto è la portata cosi bassa che potrebbe influenzare il prelievo per i potabilizzatori che distribuiscono l' acqua nella parte finale del fiume per 750mila utenti». È l' esigenza di «mitigare questi due problemi», chiarisce Berselli, che ha spinto l' Autorità a chiedere «il semaforo rosso» e di «tagliare per quanto riguarda il comparto agricolo - che fa il 40% del Pil nazionale - un pò di acqua, il 20%». Questo «dai nostri modelli ci consente di sostenere quel livello, quella portata del Po» vitale per scongiurare rischi per l'idropotabile e un'incursione ancora maggiore del cuneo salino. Emilio Guidetti, direttore generale di Montagna 2000, la multiutility attiva nei 14 comuni a rischio siccità grave, chiarisce: «Per ora le cisterne sono nei garage. Al momento stiamo continuando a fornire acqua e a fare le riparazioni sulla rete». Ma non per questo significa che il pericolo è alle spalle. «Abbiamo chiesto ai Comuni del territorio - avverte - di predisporre le ordinanze utili a limitare l'uso della risorsa idrica, perché servono azioni preventive in modo da limitare al massimo i problemi». r. c . © RIPRODUZIONE RISERVATA